Fiaccolata per gli animali sacrificati sulle tavole di Natale

Migliaia di animali sacrificati ogni giorno per l’alimentazione umana “trionfano” sulle nostre tavole durante le festività natalizie. Ma in quei piatti ci sono dolore, sofferenza, ingiustizia e morte proprio in un momento che dovrebbe essere dedicato alla riflessione su pace, condivisione, amore e compassione.
Si può onorare la tradizione di Natale senza infliggere sofferenza ad altri esseri viventi e senzienti scegliendo un menù vegetariano o vegano che nulla toglie al piacere di condividere con la propria famiglia e i propri amici il momento di festa e di ritrovo.
Perché Natale sia una festa di gioia e non di morte.
Gli allevamenti intensivi inoltre sono una delle cause principali dell’inquinamento del pianeta, come ha ribadito Jeremy Rifkin in occasione della sua recente partecipazione al secondo International Forum on Food and Nutrition organizzato dal Barilla Food Center for Food and Nutrition (30 novembre – 1° dicembre Università Bocconi di Milano). Per la salvaguardia del pianeta è necessario cambiare le nostre priorità rispetto al cibo. La produzione di carne produce il 63% degli ossidi di azoto. Per produrre 1 kg di carne sono necessari 5 kg di cereali molto più ricchi di proteine. Sempre secondo Rifkin, è necessaria una rivoluzione culturale nella nostra alimentazione. Una necessità impellente per uno sviluppo del pianeta equilibrato che consenta di sfamare l’umanità intera e salvare gli ecosistemi. L’attuale regime alimentare è ormai insostenibile.